Diamoci una regolata

Venerdì  11 maggio, nel salone della Scuola dell’Infanzia di Marene, si è tenuto l’ultimo dei quattro incontri del ciclo “Genitori si diventa” programmati per il primo semestre di quest’anno.

L’incontro, “Diamoci una regolata, promuovere la capacità di autoregolazione a casa e nei contesti educativi”offerto dalla nostra Associazione  è stato condotto dalla dottoressa Antonella Fazzari psicologa di Filorosso-Relazionando.

La dottoressa ha spiegato ai numerosi genitori presenti come aiutare i bambini a sviluppare la loro capacità di autoregolazione sia riguardo all’attenzione, che al comportamento e alle emozioni.

L’autoregolazione è un’abilità che nasce molto precocemente nel bambino, ma che impiega poi tutta l’infanzia e in parte anche l’adolescenza per giungere a piena maturazione.

Non tutti i bambini raggiungono lo stesso livello di maturazione alla medesima età quindi è fisiologico ci sia chi arriva prima e chi dopo.

Il motivo è che la corteccia frontale, zona del cervello deputata all’autoregolazione matura in tempi differenti quindi alcuni bambini possono non aver ancora raggiunto la maturazione che la maggior parte dei bambini ha, ad una determinata età.

Altro fattore che può aiutare nel conseguimento di una migliore autoregolazione è certamente il contesto educativo e sociale quindi i genitori e gli educatori possono sicuramente aiutare il bambino.

E’ sempre più frequente riscontrare difficoltà nell’autoregolazione spesso perché i bambini avrebbero bisogno di routine più definite che oggi è difficile assicurare loro.

L’autoregolazione si manifesta in tre ambiti: attenzione, comportamento ed emozione.

Ci sono bambini che fanno fatica a mantenere l’attenzione, a discernere le informazioni importanti da quelle che non lo sono e a portare a termine un compito. Ci sono anche strategie da attuare per migliorare l’attenzione.

Per quanto riguarda il comportamento, i bambini in difficoltà, sono bambini che non riescono a stare fermi quando è loro richiesto, che sono goffi e disorganizzati, che possono mettere involontariamente in atto comportamenti pericolosi.

A livello emotivo possono avere attacchi di rabbia, o crisi di pianto o tendere a non manifestare nessuna emozione.

Anche in questi casi il genitore e gli insegnanti possono trovare strategie per aiutare questi bambini.

Se la difficoltà va a sconvolgere la vita quotidiana del bambino e della famiglia allora è possibile intervenire e valutare se si tratti proprio di un disturbo.

Anche questa volta i presenti hanno partecipato attivamente ponendo molte domande e riportando le loro personali esperienze.

Hanno infine compilato i questionari,proposti, sul gradimento dell’intero ciclo di incontri e sulle richieste e suggerimenti  che serviranno per portare avanti il progetto nel prossimo autunno.

Siamo molto soddisfatti del ciclo di incontri e prevediamo di proseguire la collaborazione con Filorosso- Relazionando anche in futuro.  Ringraziamo Valeria Ronco che si è presa cura dei bambini durante gli incontri e la Scuola dell’Infanzia che ha messo a disposizione i locali.

 

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